Cronaca
Caro-energia, bollette bruciate in piazza: ancora nuove proteste

Riparte la “guerra al carovita” con iniziative simboliche che da oggi si estenderanno in molte piazze italiane per protestare contro il vertiginoso aumento del gas e dell’elettricità. Un falò simbolico dove bruciare le bollette: già sabato a Bologna nella centralissima via Ugo Bassi, a due passi dalle Due Torri, si è svolta una iniziativa organizzata dalla campagna ‘Noi Non Paghiamo Emilia-Romagna’, promossa da gruppi di lavoratori per protestare contro i rialzi “che non possiamo permetterci di pagare – hanno denunciato i manifestanti – e non le pagheremo”.
Decine di persone si sono date appuntamento davanti alla sede dell’Eni Store per dare vita “a un movimento di protesta che parte dal basso”. “I consumi di luglio con scadenza ad agosto sono arrivati da 670 euro a 2.020 euro, e a luglio non ho lavorato a pieno regime. Adesso che sto lavorando a regime. Mentre prima mi arrivavano 1.300/1.400 euro di bollette, se le cose continuano così mi arriveranno sui 5mila euro, ed è insostenibile per un’attività come la mia”, dice Oberdan, panettiere che rischia di “lasciare a casa tre dipendenti” e di “chiudere le serrande” a causa dei rincari.
Dopo il falò un piccolo corteo ha sfilato fin sotto alle Due Torri per promuovere la campagna ‘Noi non paghiamo’, distribuendo volantini. No al caro bollette anche a Modena mentre il 3 ottobre, in occasione della Giornata internazionale di lotta alla crisi e al carovita, l’Usb ha annunciato sit-in tutta Italia. “Saremo davanti alle maggiori aziende dell’energia e alle sedi dei loro maggiori azionisti – spiega una nota – a partire da Cassa Depositi e Prestiti”.
L’impennata del costo delle bollette potrebbe, inoltre, arrivare presto all’attenzione della Procura di Roma, che già da mesi sta indagando sul rincaro del costo della benzina. Il Sindacato unitario di base depositerà negli uffici di piazzale Clodio una denuncia “contro tutte le condotte poste in essere dalle società che commerciano gas, energia elettrica e prodotti petroliferi ai danni della collettività, speculando sulle differenze tra quanto hanno pagato le materie prime e il prezzo al quale ce le stanno rivendendo”. Le iniziative di queste ore rappresentano “idealmente” la prosecuzione di quanto già avvenuto, a macchia di leopardo, in alcune piazze italiane nei giorni scorsi.
Venerdì scorso manifestazione a Torino a cui hanno partecipato circa 200 persone davanti alla sede Iren: obiettivo era riconsegnare allo sportello i moduli di reclamo e di autosospensione dal pagamento delle bollette di teleriscaldamento. Nelle stesse ore a Milano a scendere in piazza sono stati centinaia di giovani agricoltori che hanno scandito slogan contro il caro bollette che in alcuni casi, hanno denunciato, hanno “superato il 500% in termini di aumento del costo”. Il 5 settembre scorso mobilitazione in Umbria con bollette simbolicamente bruciate in piazza da imprenditori, del terziario, ma anche di alberghi, ristorazione, campeggi, panetterie-pasticcerie e ingrossi.
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